Mondoverde – Dai gerani alle surfinie passando dalle dipladenie
Fino a una decina di anni fa, su ogni davanzale e parapetto primeggiavano le balconette cariche di gerani (Pelargonium). Originari del continente africano, amanti di sole, calore e terreni soffici ben drenati e ricchi di sostanza organica, comparivano nel loro massimo splendore da aprile fino a ottobre.
Il problema si è presentato con l’arrivo della farfallina Cacyreus Marshalli (nota anche con il nome Licenide dei gerani), un piccolo insetto parassita anch’esso di origine africana, che senza competitori naturali ha preso il sopravvento causando piccoli fori nello stelo e rovinando sia le foglie sia i boccioli fiorali.
Il rimedio a un così vorace lepidottero è rappresentato da insetticidi specifici, da irrorare sulle piante ogni 15-20 giorni. In alternativa ci si può avvalere di preparati biologici da distribuire con la stessa frequenza.In questo modo si potrà ancora godere delle splendide fioriture di gerani parigini, ovvero quelli ricadenti, dai colori accesi che spaziano dal bianco al rosa fino al salmone o dei gerani zonali, dal portamento eretto, con foglie tondeggianti e profumate.
Appena acquistati, vi consiglio di trapiantarli in un vaso più ampio, con terra universale soffice e già concimata; basterà bagnarli 3-4 volte alla settimana lasciando asciugare il terreno tra una volta e la successiva; mentre è importante porli in pieno sole e concimarli nuovamente una volta al mese con concime liquido o ogni tre mesi se con quello granulare. Per ottenere esemplari veramente invidiabili, è bene orientarsi sui gerani zonali, scegliendo tonalità particolari di colore e coltivandoli in ampi vasi, magari di terracotta per ottenere ancora di più l’aspetto di pianta mediterranea. Altrettanto funzionale potrebbe essere cercare nei vivai piante di geranio imperiale o macranta (Pelargonium macranthum o P. grandiflorum).
Si presentano come piccoli cespugli che se adeguatamente coltivati e riparati nel corso degli anni, possono arrivare all’altezza di un metro e un diametro simile. I fiori sono grandi e vistosi, con colori vellutati come cioccolato, porpora e rosso cardinalizio.In vivai ben forniti si possono trovare anche alcuni esemplari di gerani odorosi, ovvero quelli che puntano sulla pigmentazione e profumazione delle foglie (menta, limone, cioccolato, peperoncino, malva e molti altri aromi).
Io preferisco adornare il mio balcone con fioriere miste, ospitanti gerani e altre piante estive dalle esigenze simili, come surfinie, dipladenie, verbene cascanti e begonie dragon.Le surfinie, piante cascanti dagli steli e dalle foglie leggermente pelose, si riempiono di campanelle bianche, lilla o viola per tutta l’estate, raggiungendo il massimo sviluppo in luglio. Bagnate con una certa frequenza e ben concimate, andrebbero tagliate per la metà della loro lunghezza a fine luglio, eliminando così tutte le foglie ormai esauste e stimolando la pianta a ringiovanire tutto il suo apparato aereo, ciò che le permetterebbe di produrre nuovi fiori in poche settimane.
Se la ricerca si dovesse spostare invece su quelle piante che richiedono poca manutenzione, cioè che non devono essere bagnate con troppa frequenza, allora orientatevi sulle dipladenie, praticamente perenni se si avrà l’accortezza di ricoverarle in una scala tiepida in inverno e tenerle leggermente bagnate ogni 15 giorni. In primavere le dipladenie si presentano con foglie verde lucido portate su steli lunghi, che si riempiranno di fiori a campanula grande color bianco, rosa e anche giallo. Originarie dell’America centro-meridionale, necessitano di una esposizione continua per tutta l’estate in pieno sole, ma protette dal vento. Grazie al loro vigore possono stupire, diventando delle piccole rampicanti, a patto di collocarle accanto a una ringhiera o a uno steccato.
La fioritura di queste piante continua fino a fine novembre, senza mai interrompersi, non necessitano di potatura, ma solo di una buona concimazione a inizio stagione e un po’ di attenzione nel non rompere gli steli per evitare la fuoriuscita del lattice biancastro e appiccicoso ricco di linfa. Rimanendo sulla tonalità del rosa acceso, troviamo un’altra pianta altrettanto appariscente: la begonia «Red Dragon», adatta alla coltivazione sia in vaso sia in piena terra, raggiungendo l’altezza di 40-50 centimetri e un’ampiezza che supera i 60 centimetri di diametro. Le foglie lucide, asimmetriche e verde scuro sono portate su fusti carnosi, che ospitano lunghi peduncoli ricchi di fiori dai colori carichi e luminosi. Amante del pieno sole, si sviluppa molto bene anche a mezz’ombra, dove i lunghi rami prostrati creeranno nuvole di colore.
/Anita Negretti
By Ott, Côtes de Provence
Luglio vuol dire vacanze, sole e vini rosati. Quando si parla di vini rosati tra esperti del settore, subito il pensiero vola in Provenza, dove l’85 per cento dei vini elaborati è di questa tipologia: non per niente il 7 per cento dei vini rosati consumati sul pianeta provengono da questa regione. Il Domaine Ott è famoso per i suoi rosati prodotti con una coltivazione «bio organica» che da oltre 120 anni produce vini dalle caratteristiche uniche. Il By Ott è prodotto con vitigni rossi, la Grenache che dona eleganti note di frutti rossi, il Cinsault che regala finezza e freschezza ai rosati, il Syrah che dà equilibrio nei tagli e la Mourvèdre che regala complessità e note speziate, e dunque ottenuto con una corta macerazione dei suddetti. I rosati che provengono dalle Côtes de Provence, come il nostro By Ott, hanno un colore rosa con leggeri riflessi ambrati, freschi, aromatici e leggermente speziati, sono vini conviviali, con cui accogliere i vostri amici per un aperitivo, potranno pure accompagnare piacevoli «amuse-bouche» e siccome non sono troppo pesanti, con eleganza evitano, come spesso accade, che un aperitivo rovini le entrate che seguono. È ottimo per piatti estivi come l’insalata Nizzarda, la Caprese, la famosa Chèvre chaud, la Paella, ed è inseparabile compagno della Bouillabaisse.
/Davide Comoli